Monday, September 21, 2009

PASTA ALLO SCOGLIO SQUISITA, FACILE, SICURA ED ECONOMICA















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Di solito non si presenta un piatto in canottiera ma mi trovavo a bordo della barca di un amico con 35° all’ombra e gli altri erano tutti in costume.
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Amici amanti della buona cucina, non scandalizzatevi di questo articolo e cercate di liberare la mente da pregiudizi e luoghi comuni nei confronti del pesce congelato.
Sono il primo a riconoscere che il pescato di piccola taglia fresco è sempre preferibile a quello congelato, perciò mettiamo su piani diversi le due categorie di alimenti e parliamo invece del congelato di media e grossa taglia, di crostacei e molluschi.
Non vi dirò in quale negozio mi servo per ovvi motivi di pubblicità, ma assicuratevi prima di tutto che il prodotto sia garantito da una organizzazione affidabile che assicuri una catena del freddo continua per il trasporto del pescato dalla “barca fattoria” al banco di vendita al pubblico.

La mia può sembrare una raccomandazione scontata perché i commercianti dicono sempre che “tutto è regolare”, ma una nostra attenzione sulle garanzie della ditta non è mai troppa. Secondo la mia esperienza in merito credo che gli esercizi più affidabili siano le catene di negozi presenti in tutta o in buona parte della Penisola. I supermercati sono anche sicuri, ma può capitare, come ho avuto modo di constatare di persona, che un cliente tolga dal banco una confezione, la metta nel carrello e poi ci ripensi e, irresponsabilmente e inciveolmente, la lasci in un posto qualsiasi. In questi casi la confezione, una volta ritrovata dal personale dovrebbe essere eliminata ma…siamo sicuri che non venga rimessa nel banco ?

Allora parliamo di quei punti vendita super sicuri dove la merce arriva con giornalmente con mezzi attrezzati e il cliente, può prelevare dal banco, con adeguate protezioni igieniche, la merce che desidera, metterla in una busta e poi passare alla cassa per pagarla.

Così mi comporto quando decido di cucinare un piatto di pesce congelato.

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PASTA ALLO SCOGLIO PER 4 PERSONE

- Compro 500g di misto scoglio (gamberi, cozze sgusciate, gamberetti sgusciati, vongole sgusciate, cozze semi sgusciate, calamaretti, anelli di totano), valore 4,00 € .
Metto il tutto a scongelare nel forno a microonde (oppure in uno scolapasta per qualche ora).
Preparo un misto di aglio, cipolla e peperone dolce tagliati a pezzettini per creare una base iniziale dove soffriggere in olio extravergine il prodotto scongelato e scolato.
In una padella dal bordo basso verso dell’olio e accendo il fornello.
Esecuzione
Quando l’olio inizia a scaldarsi, verso il preparato e lascio soffriggere a fuoco lento per qualche minuto; aggiungo un mezzo bicchiere di vino bianco e copro il recipiente.
Dopo 5 minuti verso il prodotto scongelato e copro di nuovo la padella, spruzzo del sale e lascio cuocere per altri 10 minuti.
A questo punto controllo il liquido e aggiungo un mezzo bicchiere d’acqua e due cucchiai di concentrato di pomodoro.
Quando vedo che il tutto sia abbastanza amalgamato verso nella padella 400 g. di pasta lessata al dente in acqua salata e scolata. Faccio saltare per qualche minuto e porto in tavola.

PS. - Scolando la pasta lasciatevi un po’ d’acqua di cottura che potrà servirvi nel caso che la pasta risultasse troppo asciutta.

Monday, September 07, 2009

SAPORE DI…PECORA SOTTO IL GRAN SASSO D’ITALIA *** La pequere a lu callare”


Chiedo scusa a chi legge se accosto il nostro Massiccio alla pecora. Ma un vero abruzzese non dovrebbe scandalizzarsi. Il tanto bistrattato animale è stato per millenni un vero protagonista per la sopravvivenza delle nostre popolazioni (formaggio, lana e carne).Ma non voglio scrivere una monografia sulla pecora né, tanto meno, ricordare che fino agli anni 60 la nostra televisione mostrava negli intervalli greggi di pecore pascolanti sulle nostre colline.E nemmeno voglio citare la bella poesia del Poeta pescarese ispirata alla transumanza ….” …E vanno pel tratturo antico al piano….”Invece voglio ringraziare pubblicamente l’amico radioamatore Roberto Danesi Maria De Luca, i6DNS, che mi ha ospitato insieme ad altri amici con xyl al seguito, nella sua “baita” alle pendici del Gran Sasso d’Italia, per gustare la famosa “Pecora alla callara”. Tradotta in italiano: “Pecora cotta al caldaro o caldaio”.Per i non abruzzesi dirò che questa è una delle ricette più antiche e tradizionali della nostra Terra.Nelle epoche passate, quando la pastorizia era l’attività preminente nelle campagne e quando i pastori erano costretti a cibarsi soltanto di quello che avevano a portata di mano, ogni tanto, stufi di mangiare il formaggio prodotto da loro stessi, sacrificavano la pecora più anziana del gregge e la facevano bollire nel caldaro o caldàio. Detto così potrebbe sembrare una cinica battuta, ma se si fa curare la carne prima di bollirla insieme a tanti aromi naturali il discorso cambia e l’odore della pietanza cotta non ha nulla a che vedere con quello dell’ovino vivo.Le varianti alla ricetta sono tante e tutte hanno come denominatore comune la lunga cottura a fuoco lento della pecora.Non so esattamente cosa abbia fatto la gentile Rosanna, XYL di Roberto, per rendere il piatto tanto appetitoso ma una cosa è certa, gli ospiti si sono tutti leccati i baffi e hanno chiesto il bis.A Robbè, la prove arscite bbone ….quande faceme sul serie ?Didascalia foto:1 – Rosanna e Roberto preparano la “bruschetta” come aperitivo.2 – La pecora cotta al caldaro portato in tavola.3 – La tavolata degli amici di Roberto riuniti all’aperto.4 – Il buffet delle delizie preparate da Rosanna.5 – Luigi ed Evandro.6 – Da sinistra, Giustino e Fabrizio alle prese con la pasta fatta in casa al sugo di funghi del Gran Sasso.7 – Da sinistra le XYL di Vittorio i6VTO e Romano i6VDB.8 – Da sinistra: Tonino, Romano, Vittorio, Pasqualino (detto il direttore di macchina) e Roberto.9 – I richiestissimi peperoni arrosto.10 – Peperoncini piccanti farciti al tonno. Una specialità di Vincenzina (XYL di Tonino).