Monday, September 07, 2009

SAPORE DI…PECORA SOTTO IL GRAN SASSO D’ITALIA *** La pequere a lu callare”


Chiedo scusa a chi legge se accosto il nostro Massiccio alla pecora. Ma un vero abruzzese non dovrebbe scandalizzarsi. Il tanto bistrattato animale è stato per millenni un vero protagonista per la sopravvivenza delle nostre popolazioni (formaggio, lana e carne).Ma non voglio scrivere una monografia sulla pecora né, tanto meno, ricordare che fino agli anni 60 la nostra televisione mostrava negli intervalli greggi di pecore pascolanti sulle nostre colline.E nemmeno voglio citare la bella poesia del Poeta pescarese ispirata alla transumanza ….” …E vanno pel tratturo antico al piano….”Invece voglio ringraziare pubblicamente l’amico radioamatore Roberto Danesi Maria De Luca, i6DNS, che mi ha ospitato insieme ad altri amici con xyl al seguito, nella sua “baita” alle pendici del Gran Sasso d’Italia, per gustare la famosa “Pecora alla callara”. Tradotta in italiano: “Pecora cotta al caldaro o caldaio”.Per i non abruzzesi dirò che questa è una delle ricette più antiche e tradizionali della nostra Terra.Nelle epoche passate, quando la pastorizia era l’attività preminente nelle campagne e quando i pastori erano costretti a cibarsi soltanto di quello che avevano a portata di mano, ogni tanto, stufi di mangiare il formaggio prodotto da loro stessi, sacrificavano la pecora più anziana del gregge e la facevano bollire nel caldaro o caldàio. Detto così potrebbe sembrare una cinica battuta, ma se si fa curare la carne prima di bollirla insieme a tanti aromi naturali il discorso cambia e l’odore della pietanza cotta non ha nulla a che vedere con quello dell’ovino vivo.Le varianti alla ricetta sono tante e tutte hanno come denominatore comune la lunga cottura a fuoco lento della pecora.Non so esattamente cosa abbia fatto la gentile Rosanna, XYL di Roberto, per rendere il piatto tanto appetitoso ma una cosa è certa, gli ospiti si sono tutti leccati i baffi e hanno chiesto il bis.A Robbè, la prove arscite bbone ….quande faceme sul serie ?Didascalia foto:1 – Rosanna e Roberto preparano la “bruschetta” come aperitivo.2 – La pecora cotta al caldaro portato in tavola.3 – La tavolata degli amici di Roberto riuniti all’aperto.4 – Il buffet delle delizie preparate da Rosanna.5 – Luigi ed Evandro.6 – Da sinistra, Giustino e Fabrizio alle prese con la pasta fatta in casa al sugo di funghi del Gran Sasso.7 – Da sinistra le XYL di Vittorio i6VTO e Romano i6VDB.8 – Da sinistra: Tonino, Romano, Vittorio, Pasqualino (detto il direttore di macchina) e Roberto.9 – I richiestissimi peperoni arrosto.10 – Peperoncini piccanti farciti al tonno. Una specialità di Vincenzina (XYL di Tonino).

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